Una riqualificazione attenta alla permeabilità del suolo, che sia in grado di eliminare le barriere architettoniche e riqualificare un'area dalla pavimentazione fortemente degradata. Interventi di depaving, con reintroduzione di aree verdi, e di desealing, con il ricorso a pavimentazioni drenanti su tutta la zona della piazza, con una distinzione materica e cromatica per definirne gli usi. Riciclo e riuso degli arredi urbani esistenti, con riverniciatura e riposizionamento in loco. Uno sguardo al futuro, con la predisposizione di colonnine per sostenere sagre, mercatini merceologicamente ricercati, ma anche l'ipotesi di un cinema all'aperto. Cinema che, com'era all'Arena 2000 è destinato a non tornare, ma di cui può essere invece valutata una reintroduzione in cooperazione con la Pro Loco, Ravenna Festival e il contributo del Decentramento. Strade da sondare e da approfondire.
Gli alberi sono parte essenziale di un ambiente urbano sostenibile e sono sempre più riconosciuti per la loro funzione di regolazione climatica, per il loro apporto alla salute umana e all’habitat. Inoltre, gli alberi riducono il ruscellamento delle precipitazioni, mitigano l’effetto di isola di calore urbana e migliorano la qualità dell’aria, oltre ad accentuare il valore estetico dei luoghi e caratterizzarli. Gli alberi causano anche disservizi ecosistemici (EDS), tra cui il più evidente nella nostra località è la distruttività degli apparati radicali nei confronti dei terreni circostanti e dei manufatti interrati. In città questo può compromettere le superfici dei marciapiedi, delle strade e dei cordoli. Le cause sono identificabili in: scelta della specie arborea, fisiologia della pianta, limitato volume di terreno a disposizione, composizione del terreno al di sotto della pavimentazione, contenuto di acqua nel terreno, prossimità a marciapiedi. Si è però dimostrato in diversi studi che i danni da radici sono dipendenti anche dal materiale impiegato per la pavimentazione e i metodi edilizi impiegati. L’intrusione delle radici nei sistemi fognari, ad esempio, sembra essere correlata all’idrotropismo (ricerca dell’umidità) delle radici in terreni fortemente impermeabilizzati. Inoltre, per le pavimentazioni e i cordoli è elevato il rischio di sollevamento, spostamento o deformazione, con conseguente disagio per i pedoni e pericolo per gli anziani e persone con mobilità ridotta. La soluzione è rimuovere gli alberi? No. La soluzione è garantire agli alberi adeguati spazi, nonché ricorrere a suoli strutturali e soluzioni tecniche in grado di minimizzare l’impatto delle radici. In T. Lucke, S. Beecham, An infiltration approach to reducing pavement damage by street trees, Science of The Total Environment, Volume 671, 2019, così come in molta altra letteratura scientifica, si trova un chiaro esempio di quali possono essere i benefici indotti dall’impiego di pavimentazioni drenanti per il contenimento delle problematiche correlate agli apparati radicali. La pavimentazione drenante posata su sottofondo di spessore 300 mm di ghiaia pezzatura 20 mm ha dimostrato un danneggiamento nullo e un buon radicamento, con la direzione di espansione verso il basso. Per contro, gli esemplari di Melaleuca quinquenervia il cui spazio è stato pavimentato con conglomerato bituminoso hanno in breve tempo danneggiato l’area circostante con radici superficiali. Considerata la forte impermeabilizzazione del suolo, il contributo dell’asfalto all’effetto isola di calore, i benefici invece forniti dagli esemplari arborei, è evidente che si debba cambiare approccio a tutela delle piante e non dell’edilizia tradizionale, che può evolversi e conformarsi alle esigenze che cambiano e allo sviluppo di nuove pratiche.